lunedì 30 luglio 2012

Atto alla terra


Sono atto alla terra,
ma vissuto in disparte
separato da cose e persone.
Riproduco pensieri,
fatico d'amore,
tristezza che dentro m'avvolge.

E il dono che ti feci della mia carne
s'è consumato in più d'un sospiro.
Sguardo di gemme accese;
breve fiato di dolore che manca.
Aspetto da una vita
una vita che m'appaghi di soddisfazioni.

Rinasco per poco a una terra
e la tua sono giardini insoluti
ove più non entrare.

Sapeva di prodigio l'avverarsi d'un desiderio
ed io carezzavo l'inconcesso
che anche una volta, a me si concedeva.
Provvida ora irrefrenabile
vinta dai baci. Proibiti.
Dai sensi confusi dai nostri sguardi smarriti.

Non tocco ora la terra che sa di addii conclamati;
l'erba soffice me ne divide,
e assapora d'aeree stagioni odorose danzanti.
Un vento depriva in me nuovi pensieri.
Tutto questo fa di me una forma vivente
che vita in se' poco o più non converte.
Culla beato un sonno rifugiatore;
l'eterna mancanza d'amore.
Il nulla è la terra ove tu mi cercasti.

Nessun commento:

Posta un commento