domenica 8 luglio 2012

La Trama (resto afflitto dalla luce del giorno) - 2010


Resto afflitto dalla luce del giorno,
commedia senza trama contigua.
Il passare è un'onda ogni istante remota
e le cose sbiadiscono nei passaggi d'aurore.

Disgenera il tempo stesso le creature
e m'ignora l'altrui presenza,
come fanno gli alberi, le acque sorgive e gli uccelli,
le stelle forse.

Ed è giusto, nell'indifferenza prestabilita della creazione;
o così pare; ma non per me.
Io anelo squisita compartecipazione,
e tramuto doli e delusioni
in speranze acquisite.

Come inerti su spiagge, relitti e fossili di mare arenati,
m'appaiono i miei desideri;
ed entusiasmi verdi riarsi dalla sete inestinguibile
al pensiero che sia gioia solo il raggiungimento.

Cosi tramuto l'amore in eventi di luna
e deserti più che smisurati:
e tutte le fibre del mio corpo mortale in emozione di lacrime.

Nello strazio so amare, non nella gioia,
nell'eterno timore so amare, e vieppiù,
come bestia languida che non sa mai sorridere.

Ma porto te in altri luoghi, fatti di sublimi rarefazioni.
Al di là del comune sentire, delle umane irragioni.
E affondo le mani, strinte alla tue,
in nebulosi abissi di spazio e materia,
ov'accompagna eterna speranza, senza speranza.

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