Macerie di sogni esalano
putridezze d’uomini.
Sparso sangue delle ambizioni.
Insaziabili brame dell’essere.
Credulità acquisite
Un illusione c’intride e l’anima
incanta,
sappiamo del nulla.
Una muta sete ci assurge in ricerca.
L’origine è ciò che cerchiamo.
Mi sconsolo delle separazioni.
Mi nascono sogni, e l’amore è una
mano esitante
a carezzarmi anima e viso.
Le mie membra inerti
dell’insoddisfazione
mi lasciano su di un divano di sogni
a inseguire le immagini;
arbusto divelto
silenzio rotto dal suono della
televisione, da voci sconosciute strida di auto.
E tu sei più che un’amarezza,
ora che l’ombra mi copre viso e
pensieri
e il muro rimanda simulazioni riflesse
di vaghe movenze:
Gli abissi insondabili
non sono altro che residuo stupore
degli abbandoni.
Insieme al tuo qui, regna
il mio assoluto silenzio di uomo
provato.
Nessun commento:
Posta un commento