domenica 3 ottobre 2010

La via della luna


S'offusca la luna dietro le buie nubi

che la nascondono

a tratti lambendola;
in una parvenza di luce e scomparizione alla vista.
Ricordo la luna d'ieri, l'antica speranza avvolta dagli astri;
quasi padroni.
Ricordo, più d'un amore rapito dalle foschie di novembre;
quando esisteva nel profondo,
un alone lucente di gioia.
S'offusca la luna, queste nubi, dimore d'arcano,
l'avvolgono in creduta nebbia;
in una parvenza di temporale che atteso: verrà!
Ricordo la luna dei miei stupori fanciulli, del me sconosciuto;
i sogni futuri all'esistere, allora signori dell'anima;
per l'amore che nel futuro; non avrei avuto mai.
Ricordo, la mia casa ora mancante d'alcune voci: quello era amore.
Ora m'aggrappo a quelle che restando mi chiamano per nome;
ma come sempre mi sfugge; l'amore,
dietro nascoste nuove speranze:
ed in gesti fermati ad un istante di rara amarezza, s'affaccia: la morte.
Ma non ho più sogni, ho solo famiglia d'origine;
e come per gli altri;
resto a loro uno sconosciuto;
escluso allora m'apparto
per non disturbare la vita, che scorre, che scorre.....
Gioca ancora con me come ieri la luna;
e s'offusca alle tarde nubi,
come sui miei già tardi anni, e le cure e gli affanni che hanno seguito.
Ricordo: la toccai con un gesto soave e solenne del dito;
e adulto innocente, nell'oggi ritrovai l'infinito.

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