Fatto suono, il silenzio mi muta la
voce.
Forse è il peccato a pesare con forza
indicibile
E’ lo sbaglio commesso da sempre.
E’ un gesto di lacrime, e la rabbia
mi vive le viscere fra contorsioni.
Il presagio dell’ombra atterrisce
speranze,
e si vive di personali allucinazioni:
buie stanze dell’esodo d’anima.
E la mia carne esiliata or dalla tua;
muore nei sensi insvelati il male della
mancanza.
Nessun commento:
Posta un commento