Un suono ed è lungi… ogni cosa.
Solo un muro mi separa dal mondo
ed i romori e le persone, passando:
trascorrono
un’ombra di nube incupisce nel cielo.
La stanza rimbuia, come un velacro di
morte.
Poi riapparire di luce.
Ed il mondo è un inarrivare, di sogni
annullati,e langue
l’attesa d’umana carne di donna.
È solo un sospiro ciò che vorresti
sentire,
un inganno dei sensi perduti a morire.
Illusione di spazi, inspiegabilità di
tempi insondabili, più d’una presenza
è mutata in ricordo,
ma regna rancore.
Mi giunge un'istanza, è uno smuovere
dell’anima inquieta.
Un muro mi separa dal nulla, uno
sbadiglio, un’ora fasulla.
Radice io avvinghiata a uno sbaglio.
Remota in una terra sperduta.
Già sepolta in attesa, e tutto è
sconosciuto;
arida distesa vuota che spense sorrisi,
su mari di foglie disperse, sui tratti
dei visi.
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