venerdì 18 marzo 2011

Estiva


La si sentiva venire l'approssimata estate.
Ed era già ricca dei rimpianti che avrebbe lasciato nel poi.
Ancora la primavera faticava ad emergere,
come me nella mia vita.
Ma si avvertiva come un lento risorgere di tutte le cose.
Poi ci saremmo sperduti in ricerche di emozioni e avventure,
pur se avveduti dell'avanzare del tempo e degli anni;
e che la gioventù oramai era trascorsa e finita.
L'estate ci avrebbe smarriti un'altra volta
e lasciati nell'insoddisfazione, nell'impreparazione.
Oltre a cieli stellati, a brevi sogni
oltre ogni già sopita, ma presente residua ambizione.
Sarebbero stati solo miraggi, solo mare;
sarebbe stata una folata di breve accalorazione
di spiagge africane distese, ricolmi estenuanti
lunghi meriggi.

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