venerdì 18 marzo 2011

Il guanto


Una mano guantata, femminile; mi prende per mano
nel notturno sogno.
Mi presenta sensualità e voluttà senza fine.
Forse questo è il paradiso? Altro non so immaginare.
Per me la donna è tutto l'amore. Si sfila le calze a rete,
è un dolce malincuore che procede accanto ai sensi infiammati
ricorda gli amplessi finiti,
che m'intridono ancora
fra rabbie e nostalgie e fioche voci.
Siamo vicini; i guanti di raso nero mi sfiorano il viso.
L'incontro delle carni è deciso.
Mi sveglio piangendo sudando,
tremante e deluso. Rieccomi solo.
Sento ancora il guanto sul viso,
è come caduto, lasciato andare lievemente
sul tappeto confuso della mia mente.
Tutto sa ancora di donna.
Al risveglio ancora bramo l'abbraccio che nel vero
m'è stato negato.
La mia anima non comprende abbandoni.

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