mercoledì 23 marzo 2011

Il breve canto


Il breve canto sfreccia veloce,
nel vento levatosi;
sulle ali di un pettirosso, o un colibrì, non saprei dire;
ma forse era un merlo,
parlava sferzando nel vento,
come all'unisono con la natura tutta.
E' veloce distrazione il suo stesso residuo eco,
diretto verso chissà quale orizzonte,
verso quali confini, che nel cielo non hanno importanza.
Lui più di me sovrasta gli spazi;
e par il tempo abbreviare nel suo volare, così come ogni distanza;
io fermo a guardare.
Non sa che non esistono vere delimitazioni;
non sa che ogni arrivo è preludio a nuove partenze;
poiché le fermate,
non esistono in vita vivente,
terreno destino del perenne viaggiare.
Quello che conta, è che è riuscito anche lui a farsi sentire.
Non come me che ho troppe parole da dire,
che nessuno o quasi a questo mondo vuol stare ad ascoltare.
In ogni volo ci sia concesso almeno sognare.

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