venerdì 18 marzo 2011

Grido di carezze


Il grido come muto è scaturito inarrestabile,
ha intriso l'aria tutt'intorno
interrotto il sogno di chi sogna,
poi nel vago pentimento s'è dileguato
a l'ombra della mia vergogna.
E' stato per 1'introvato amore e per te,
che non ne vuoi sapere, della mia vita che non é quello che appare,
e muta lacrime in sorrisi e cose in altre cose.
Non appena si sovvenga l'incertezza
del mio essere, perduto nell'irrequietezza.
Quel grido era volerti e così come accarezzo con tremanti mani,
sabbie ed erbe a un'ora: vorrei sfiorare ancora i tuoi capelli
e sussurrarti dell'amore, ed esiliare per sempre l'amarezza.

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