In
tanti eremi ho lasciato: momenti.
Cose
preziose firmamenti di fatui amori.
E
ho abitato in nascondigli erbosi e boschivi
filtrando
in me esperienze di carne donata.
Profumo
che ognuna ha lasciato: un'intemperia
la
pioggia in un istante regalato.
Luce
di sole d'un giorno infinito.
Il
tuo capo piegato m'aggiornava alla vita
strana
vita percorsa da un malessere vago.
Sapevi
d'aurora e d'insovvenute speranze.
Ci
risvegliavamo dai sensi spremuti con amara sorpresa,
stupiti
dall'immutabilità delle cose.
Quei
luoghi sono restati: memorie.
Una
lieve vergogna velava i sorrisi.
Sapevi
d'amore.
La
breve strada ci riportava
alle
nostre due solitudini.
Vuoto
fatto d'inutili cose
fino
al prossimo abbraccio.
Nessun commento:
Posta un commento