Silente
sidereo spazio
mi
trovo senza tema di ragioni.
L'osservare
mi tramuta.
E'
il mio nulla.
Inconsapevolezze
luce inarrestabile
sradicato
da ogni terra
un
solo tetto: firmamento.
Una
tranquillità di foglie ed alberi
mi
dà sopportazione
e
forse il dono tuo d'immagini e parole.
E
tremendamente sono solo,
un
solo ordito, e celata e sopra: l'infinito.
Senza
dimore la mia anima riversa, la stanchezza;
sotto
un cumulo d'astri e notti, un grido
a
romprere il silenzio, un laccio d'amara tenerezza.
Fatica
d'amore, memoria di morte
affaccia
una sola in milioni d'altre vite.
Un
nodo in gola forma
il
tacito coro degli affetti
ed
io m'umilio ancora
consapevole
della mia pochezza.
Resto
nudo a disvelare la mia angoscia;
ebbro
di stelle cerco oblìi esenti da memorie;
così
vivo il mio tempo senza nome.
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