lunedì 30 luglio 2012

Giacere sdraiato a sognare


Giacere sdraiato a sognare
dormire è meglio
in questo sperduto giaciglio
per non ricordare che vaghe ombre
vaghe memorie.

Il sogno mette ansia e paura,
quasi a fiato levare
rende vere le angosce
rende cupo terrore.
Poi tutto cambia, volge al meglio
svanisce dolore.
Al risveglio vago sentore di spazi remoti
brulichii della mente, suoni del fuori,
ove l'erbe odorose di pioggia d'aprile
apriranno ancor primavere.

Mi sentirò scontato, ripetuto forse,
riconfermato.
Per non aver pace in pensieri
per coltivare ossessioni
rotti giocattoli rotte ambizioni.
Per divagare d'amore,
che è fremito d'attimi già delusi da sempre.

Diffonderò le mie lacrime,
mi confonderò fra spazi di luce:
unirò alla tua la mia voce.

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