Notte
senza né tregua né stasi;
disalberga
da me.
Mi
chiedo:
ove
sosta la mente provata da sillabe d'ieri
pronunciate
da labbra amate
incise
nella memoria del giorno?
I
voli d'inerzie scosse e palesi
s'inoltrano
fra cieli solo sperati;
e
non so dire se le mie membra
risuonino
ancora del vibro acuto della passione
o
se la mia è una deriva perenne
ove
si desta per poco solo paura.
Eterna
morte sempre presente,
ho
amato giacendo con te
su
un'erba soffice senza domani.
Nessun commento:
Posta un commento