Cercasti
il buio
nella
fecondità amara del giorno.
E
non più celasti l'incapacità d'amore.
Mi
trattenga ancora un barlume di speranza dalla voglia d'abbandono.
Ed
è una doglia come di materno afflato questo mio sentire.
Nulla
ho dell'uomo da sempre conosciuto,
e
ho sepolto in un passato visi cari e beni senza fine.
Sono
le macerie delle foglie su questa strada di vento e di romori vaghi;
a
segnare il rimorso mio d'impenitenza.
Cercasti
il buio, mi domando dei tuoi occhi;
del
tuo corpo dolce amaro che mi porge altro dolore:
Le
mancanze.
Finita
è la notte, e il tuo sogno mi riassale,
un
sogno fermo in atto d'amore.
Eppure
germini in me ancora semi di rancore
e
crescite di male.
E
non esiste un luogo ov'io non ti cerchi: morte.
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