lunedì 27 settembre 2010

Il posto dell'ombra


Nei cieli intristiti di foschi novembre,
quando scolora nell'aria ogni riflesso, data l'assenza di luce;
si risovviene come un lento richiamo,
qualcosa che ci spinge ad addentrarci nel dentro.
E' questo non conoscersi, quest'essere a se stessi stranieri, questa
percorrenza terrena di falsi sentieri; errabondi ed inconclusi,
fra stracci strappati da mani ad altre mani;
di raggi di sole imprigionati ed ottusi a ore imprecise,
filtrati fra le inferriate e le imposte di finestre chiuse su stanze chiuse
di mai conclusi misteriosi domani.
E doli languono come lunghi orizzonti percorsi da ombre,
ed ogni via ogni luogo sembra obbligato; e nulla proprio nulla risplende.
Così vi si cerca qualcosa, e tutto tende ad istanti prolungati di buio.
Ogni giorno è atto solo a scadere, impronunciabile noia della fine
certa d'ogni verde illusione, d'ogni cercato piacere.
Ce ne andiamo via, con la sensazione di qualcosa da restituire,
con la certezza che nessuno mai ci è stato a sentire.
Al posto dell'ombra, lasciata a svanire... nulla da dire.

Nessun commento:

Posta un commento