mercoledì 29 settembre 2010

Il torrente


Scorreva il torrente; placido e mesto; mentre noi due seguitavamo a dolerci,
Mutavamo in volerci.
Oggi non è più come ieri, quando giuravamo d'amarci.
E cambiano le cose, gli sguardi,
ora che il nostro amore non è più fatto nemmen di parole,
ora che la tua pelle non è più fra le mie carezze:
una strada che m'inebriava la vita, ora è finita.
E mi pare d'aggirarmi dentro ad una prigione senza confini.
Oltre ci sei tu, con la tua, anch'essa quasi infinita,
ma circoscritta e chiusa.
Isolata la vita; per non vivere amore.
Intanto scorre ancora il torrente,
e muta il dolore in continuo fragore; ma è lo stesso suono e non cessa.
Dentro vi è lo strazio inutile d'una gioia che fu troppo grande:
poi di forza repressa.
E ci aspetta una sconosciuta domanda,
che non sappiamo ancor formulare,
il vuoto e l'abisso avvertito ora, non è altro che attesa d'amore.

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