lunedì 27 settembre 2010

L'immagine discesa


Discende un immagine dalle vastità d'una mente,
dalle lontananze d'un cielo, d'un astro, dall'immensità d'uno spirito.
Speranza di sacro, essa é o può essere prova d'amore eccelsa,
estasia di mille universi in se stessa.
Discende un immagine, é fantasia d'un cuore,
per metà beato ammorbidito da qualsiasi evento;
straziato e poi riammesso alla vita.
E' battito d'ali sopra se stesso, anelito d'eternità,
incessantemente agognato, perscrutante l'adesso,
che é anch'esso vita da scoprire nel dolore del bene.
Discende un immagine ed è sempre presente, un interregno,
un alter ego benefico, ove costruire questo disegno.
E' porta aperta alla vita che mi trabocca spesso dal cuore,
per ogni emozione, per ogni involuto distacco.
E' sentimento astrale di pace, luce di mille soli di bene.
Discende in me come pioggia lieve e invisibile ed io la conosco,
ma mi stupisce lo stesso,
divengo un riflesso che pare tremare allo specchio dell'acqua;
una luce tra gli alberi e negli occhi di chi vive,
ignara e sconosciuta: la vita.
Discende un immagine come evento di sacro,
accende un altro fuoco nella mia fede.
Nella mia apparente temporaneità, in uno spazio di materia,
d'eventi di lacrime.

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