lunedì 27 settembre 2010

L'appello


L'angoscioso dubbio apre le porte a nuove possibilità.
Attraverso l'angoscia io ripercorro come vecchia e nuova
al tempo stesso, la strada verso il sacro;
nel timore del mio smarrimento.
Il senso del peccato commuove in varie fasi;
la mia inquieta anima, d'errante;
e la consapevolezza d'ogni colpa avvelena i giorni
che dovrebbero generare la cercata felicità d'istanti.
Seppur giusto e ragionevole il dubbio mi riassale;
faccio bene il bene, o sono preda mio malgrado forse:
del male?
Tutto si riavvolge cupo come in una nebbia
ed io più che mai sento
d'aver bisogno di pregare, proprio come un peccatore.
Pur se mi sovvengo solo e abbandonato preda del dolore;
riavverto intorno la presenza SUA, sacro vento universale.
Qualcosa che "sperato" mi possa sollevare;
io anima inquieta che annaspa verso il suo salvare.
Cerco risposte ancora,
laddove credo di smarrire cerco
e mi pare di sentire, la SUA mano,
una voce dal mistero.
Attendo senza meritare, un emissario,
un raggio di luce come già accadde nell'ieri,
qualcosa a ripurificare i miei oscuri pensieri.
Qualcosa ancora a illuminare a rischiarare i miei doveri,
i miei tortuosi sentieri.
Voler capire, e accorgermi che in un altrove
una presenza pare palesarsi fino a qui e mi pare stia a sentire.
Il dubbio è ancora possibilità d'amore;
pur se non cessa subitanea la paura,
cerco annaspando incerto
la novella luce attesa come una speranza ferma e tesa di nuovo a illuminare.
E un preghiera e mi par nuovo e antico insieme;
questo mio silenzioso conversare.

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